Crotone,
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Cutro, la drammatica denuncia della ragazza: “Mi diceva che le donne restano a casa, solo le troie lavorano”

Quell’amore si era trasformato subito un inferno per quella ragazza cutrese. Ed era consapevole del fatto che nel momento in cui avesse interrotto la relazione con il fidanzato, questi si sarebbe “vendicato” contro il padre, ma soprattutto contro il fratello.

Fin troppo profetica e assolutamente dolorosa la denuncia che lei stessa presenta ai carabinieri.

Un’aggressione selvaggia, avvenuta in più riprese con mazze e cinghie e che questa mattina ha portato all’arresto di undici persone, due in carcere e nove ai domiciliari. Tra questi l’ex fidanzato della ragazza e alcuni suoi familiari.

È lo stesso Gip del Tribunale di Crotone, Michele Ciociola, che inserisce nel fascicolo quella drammatica denuncia che la ragazza presenta ai carabinieri di Cutro il primo maggio di quest’anno.

Scrive il Gip: “Sin da subito, difatti, (l’ex fidanzato ndr) paleserà la sua ossessiva gelosia nei confronti della ragazza che avrà modo di sperimentare un vero e proprio incubo. Sottoposta ad un asfissiante controllo veniva privata sostanzialmente della sua libertà, non potendo frequentare o contattare amici, non potendo recarsi presso comuni esercizi commerciali in assenza di imprimatur del suo amato, non potendo agghindarsi in modo da valorizzare le sue forme, non potendo lavorare come solitamente accade per gli adolescenti in periodo estivo (solo le puttane lavorano era solito commentare), non potendo insomma respirare”.

Continua il Gip: “Si reputa doveroso dare la parola proprio alla ragazza che con il suo sofferto narrato (cfr. denuncia querela dell’l.05.2021) darà contezza della medievale concezione del rapporto troncato e delle faide successivamente verificatesi a seguito della improvvida decisione.

Eccola la deposizione dalla giovane davanti ai carabinieri di Cutro: “Premetto che circa un anno e mezzo fa, ossia nell’ottobre 2019, quando ancora ero minorenne, ho iniziato una relazione sentimentale. La relazione non era ben vista dai miei i quali però non hanno mai ostacolato la nostra relazione tanto che dal mese di settembre 2020 lui ha iniziato anche a frequentare casa mia. La relazione non è mai stata tranquilla a causa del suo carattere eccessivamente possessivo, infatti lui controllava, nel vero senso della parola, ogni mio movimento, spostamento o rapporto con terze persone. Sin dall’inizio, infatti, mi ha imposto di configurare il mio I-phone in modo che lui potesse controllare sempre la mia posizione, ovvero lui doveva avere sempre la possibilità di geolocalizzarmi.

Qualche mese fa, in classe a scuola, avevo disattivato la posizione perché ero veramente stanca di essere sempre sotto controllo e quel giorno è stato per me un altro giorno di inferno, ha cominciato a tempestarmi di chiamate mentre ero in aula e a mandarmi messaggi imponendomi di riattivare la posizione in quanto lui doveva essere sempre nella condizione di sapere dove fossi. Dovevo avvisare preventivamente lui di ogni mio spostamento, dovevo comunicargli quando salivo sull’autobus per la scuola, quando scendevo, dovevo comunicargli se mi fermavo al bar in quanto le mie amiche vi si fermavano, dovevo informarlo su chi mi salutava e su chi incontravo e se dimenticavo di dire qualcosa era l’inferno, cosi come è successo qualche mese fa quando ho dimenticato di comunicargli che ero andata al bar ma evidentemente qualcuno deve averglielo detto prima di me e quel giorno è stato per me l’ennesimo giorno di litigio, insulti e minacce. Infatti, mi diceva sempre di stare attenta a quello che facevo perchè a scuola aveva persone fidate che mi controllavano. Infatti, mi dava prova di sapere molti dei miei movimenti che compivo quando andavo a scuola.

Non ometteva di umiliarmi ed offendermi anche in presenza dei miei amici e di terze persone.

Mi aveva vietato categoricamente di parlare con i maschi, non mi era permesso parlare con i maschi e assolutamente scambiare messaggi con loro. Addirittura vi sono delle ragazze con le quali mi era vietato messaggiare o parlare. Pretendeva di avere da me gli screenshots di tutti i messaggi o richieste di amicizia che ricevevo e dovevo costantemente giustificarmi se mi vedeva online sulle applicazioni. Ero condizionata anche sul modo di vestirmi, mi era vietato indossare leggins o altro abbigliamento troppo attillato. Oltre ad una gelosia morbosa è stato con me sempre verbalmente violento.

Mi ha sempre umiliata in tutti i modi, ad ogni litigio mi insultava e mi minacciava con le seguenti parole: sei una puttana- fai schifo-sei buona solo a fare la troia. Addirittura, circa due mesi fa, mi ha detto che io e mia mamma dovevamo morire perchè siamo solo delle puttane.

Lui odiava particolarmente mia madre in quanto, secondo lui, mia madre mi condizionava nel rapporto con lui, ma mia mamma non l’ha mai fatto. Nel mese di luglio 2020 ci eravamo lasciati per due mesi e quell’estate ho lavorato presso un bar e quando ad agosto successivo ci siamo rimessi insieme ha preteso che smettessi di lavorare, anzi mi aveva imposto di licenziarmi subito, ma per rispetto del titolare ho dovuto almeno finire il mese di lavoro.

Nel mese in cui ho lavorato ho passato le pene, sono stata quotidianamente insultata da lui, che mi diceva che ero una puttana in quanto mi piaceva lavorare, mi ha sempre detto che le donne devono stare in casa in quanto solo le troie lavorano. Piano, piano mi stava isolando da tutti i miei amici e voleva isolarmi anche dalla mia famiglia. Venerdì, 23 aprile 2021 c’è stato l’ultimo litigio violento, durante il quale mi ha appellato con le seguenti parole puttana, poco di buono, fai schifo, sai fare solo la troia, e tutto questo perchè un mio amico, mi aveva chiesto, per messaggio, se potevo aiutarlo con un compito e allora è diventato una furia solo perchè ho visualizzato il messaggio sull’applicazione di whatsapp senza prima avvisare lui e senza farmi dettare la risposta. Da quella lite in poi ho voluto coinvolgere la mia famiglia e chiedere aiuto a loro per avere il coraggio di lasciarlo e non tornare più con lui, ma da qui sono iniziati altri problemi, anche molto gravi. Io l’ho immediatamente bloccato su tutti i social oltre ad avere bloccato anche i suoi genitori e suo fratello.

Dopo averlo lasciato ha preteso che io gli restituissi tutti regali che mi aveva fatto e quindi ho preparato una busta che ho appeso fuori al cancello della mia abitazione e lui ha mandato qualcuno a prenderla, ma prima ancora sono venuti i suoi genitori ed in particolare la madre ha urlato nei pressi della nostra abitazione che pretendeva i regali indietro, cosa che io ho fatto. […]

Da quando ci siamo lasciati non sono più uscita da sola in quanto sono terrorizzata poiché conosco molto bene il temperamento, ma adesso che ho sentito queste minacce, delle quali produco un video a riprova, adesso sono letteralmente terrorizzata che possano fare del male a mio fratello, il quale non ha nessuna colpa e non ha risposto al loro messaggio. Ritengo molto attendibile la minaccia fatta a mio fratello in quanto ho sentito il tono con cui le hanno fatte e le ritengo capaci di attuarle. Vi prego di aiutarci e di tutelare sia me che la mia famiglia”.