Nove anni di reclusione per Sandro Proietto classe 1979 e sei anni per Leonardo Sibilla classe 1982 e Gaetano Pignolo classe 1984. Questa la sentenza pronunciata oggi dal Gup (giudice per le udienze preliminari), Michele Ciociola, a carico dei tre crotonesi che organizzarono e portarono a termine un’aggressione a carico di Dante Antonio Risoleo.
Tutto cominciò il 15 febbraio del 2017 quando la vittima si è recato a ritirare l’affitto nel negozio “SiBrilla”, situato in via XXV Aprile a Crotone. Risoleo andava a ritirare l’affitto per conto di una parente, proprietaria formale dell’immobile. L’inquilino l’aveva chiamato alla chiusura dell’attività, ma non appena ricevuti i soldi il 65enneDante Antonio Risoleo era stato aggredito violentemente con calci e pugni da due figure entrate all’interno del negozio. Uno dei due impugnava anche una pistola. L’uomo, nonostante fosse ferito, era riuscito a raggiungere carponi l’uscita e a chiamare i soccorsi, prima di svenire. Sul posto arrivarono gli uomini della Squadra Volante. La polizia ha subito avviato le indagini anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche.
Furono gli agenti della Squadra Mobile a ricostruire l’accaduto e a procedere agli arresti.
Secondo la Polizia di Stato la rapina sarebbe stata organizzata da Leonardo Sibilla, titolare del negozio, in accordo con il suo dipendente Gaetano Pignolo. Risoleo, difeso dall’avvocato Fabrizio Salviati, porta ancora addosso i segni di quella violenta aggressione e oggi uno dei suoi figli dice: “La sentenza esemplare inflitta dal giudice non restituirà mai più la perduta autonomia a mio padre, ma in parte contribuisce ad alimentare il senso di giustizia che fin qui lo ha spinto a lottare contro le complicazioni e le pregrinazioni ospedialiere, superando ogni limite di sopportazione”.