Il gup del Tribunale di Catanzaro Pietro Carè ha assolto, perché il fatto non costituisce reato, l’ex procuratore di Crotone Francesco Tricoli e gli imprenditori crotonesi Raffaele e Giovanni Vrenna.
I tre – difesi dagli avvocati Luigi Fornaro, Francesco Gambardella, Francesco Verri e Francesco Laratta per i fratelli Vrenna; e dagli avvocati Luigi Li Gotti e Pasquale Carolei per Tricoli – erano accusati in concorso di aver posto in essere operazioni societarie e commerciali volte ad attribuire fittiziamente ad altri la titolarità o la disponibilità di quote societarie, beni ed altre utilità, di fatto riconducibili a Raffaele Vrenna, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di prevenzione patrimoniale.
I fatti risalgono al 2008 quando gli imprenditori vennero coinvolti nell’inchiesta della Dda “Puma” e decisero di ricorrere al trust per la loro holding affidandone la gestione a Tricoli, all’epoca procuratore a Crotone. Per la Dda di Catanzaro però quella scelta sarebbe stata finalizzata a eludere eventuali misure patrimoniali antimafia. Dello stesso avviso non è stato il gup che proprio questo pomeriggio ha letto in aula il dispositivo di sentenza con il quale Tricoli e i fratelli Vrenna sono stati assolti da tutte le accuse.
Il pm Domenico Guarascio aveva chiesto la condanna a due anni e sei mesi per i fratelli Vrenna e ad un anno e otto mesi per il magistrato, ora in pensione. (ANSA)
(fotopipita)