Quando gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Crotone hanno bloccato l’auto, Alessandro Covelli e Tommaso Biamonte hanno cercato di fornire generalità false e documenti contraffatti, poi si sono consegnati senza opporre resistenza. Con loro avevano circa 5 mila euro in contanti, due pistole semiautomatiche a salve prive di tappo rosso con relativo munizionamento, 6 carte di pagamento tra cui due postepay e tre tra bancomat e carte di credito, un passaporto ed una carta di identità contraffatte e 4 schede telefoniche di cui una straniera. Alessandro “Sandrino” Covelli e Tommaso Biamonte, i due detenuti che il 12 dicembre scorso avevano fatto perdere le loro tracce in Piemonte, dopo che erano usciti con un permesso dal carcere di Voghera, hanno chiuso oggi la loro latitanza a Crotone, dove erano appena arrivati con un pullman di linea proveniente dalla Lombardia. I particolari dell’arresto dei due fuggitivi sono stati illustrati nel corso della conferenza stampa alla quale hanno partecipato il capo della Squadra Mobile di Crotone, Fabio Zampaglione (che ha più volte ringraziato il Questore Claudio Sanfilippo), il suo vice Massimiliano Migliaccio e il comandante della Polizia penitenziaria di Crotone, Giuseppe Laforgia, in rappresentanza di quella di Milano deputata quale polizia giudiziaria per i reati di evasione. E proprio al carcere di Crotone sono stati associati Covelli e Biamonte sulle cui teste pendeva un ordine di cattura della Procura della Repubblica di Pavia competente territorialmente.
L’operazione è scattata poco dopo mezzogiorno di oggi quando gli investigatori, avendo intuito che i due evasi si stavano recando a Crotone, hanno predisposto una serie di servizi di osservazione e appostamento presso tutti i terminal cittadini di pullman e alla stazione ferroviaria.
Proprio al capolinea di piazzale Nettuno, gli uomini della Mobile hanno notato un pregiudicato crotonese mentre faceva salire a bordo dell’autovettura a lui in uso, due soggetti molto somiglianti ai ricercati. Allertate tutte le pattuglie in zona, l’auto con a bordo Covelli, Biamonte e il conducente veniva prontamente bloccato in via Saffo angolo via Peppino Impastato.
Alessandro Covelli crotonese, classe 1956 è pluripregiudicato per reati in materia di armi, associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio, rapina, stupefacenti, evasione, ricettazione ed altro, evaso dal carcere di Voghera – Sezione Collaboratori – dove stava scontando la pena definitiva con scadenza in data 8 febbraio del 2022.
Tommaso Biamonte è nato a Gimigliano (Catanzaro) nel 1956 e ha vissuto a Ivrea, pluripregiudicato per i reati in materia di pedofilia, sequestro di persona, rapina, evasione, violazione sulla legge delle armi, ricettazione, concorso in omicidio aggravato ed altro, evaso dal carcere di Voghera – Sezione Collaboratori – dove stava scontando l’egastolo.
“Giova rappresentare, – scrive la Polizia di Crotone – che durante la fruizione del permesso, Alessandro Covelli, in data 11 dicembre 2016 si rendeva responsabile del delitto di minacce nei confronti del gestore dell’albergo di Torino dove aveva trovato alloggio, solo perché aveva allertato le Forze dell’Ordine della sua presenza all’interno della struttura ricettiva”. Insieme a Covelli c’era un altro pregiudicato crotonese di cui non sono state fornite le generalità. Così come anche questa mattina ad attendere Covelli e Biamonte al pullman proveniente dalla provincia di Milano, c’era un 60enne crotonese. Alle indagini ha partecipato il Nucleo investigativo Centrale presso il Prap Lombardia – Milano della Polizia Penitenziaria, –
Restano da capire molte cose come per esempio dove Covelli e Biamonte abbiano trascorso il loro periodo di latitanza e come abbiano fatto in poco tempo a procurarsi tanto denaro, documenti contraffatti e carte di credito. La polizia lavora, ovviamente, alla rete di fiancheggiatori che hanno potuto aiutare i due fuggitivi. In particolare i documenti contraffatti erano intestati ad una persona di Roma il passaporto e ad un impiegato nato in Svizzera, ma residente nel Milanese la carta di identità che apparteneva al Comune di Cesano Boscone.