Crotone,
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Crotone, brucia Parco Pignera, ma non bruciano le vostre coscienze: vergogna

Che fosse solo questione di tempo lo avevamo capito. Non ci voleva un mago per indovinare che quell’erba troppo alta e secca di uno dei pochissimi polmoni verdi della città, Parco Pignera, fosse un richiamo irresistibile per le mani criminali di qualche piromane nostrano. (leggi il nostro appello)

Così è accaduto questa mattina. Il fuoco appiccato, sembra in diversi punti del Parco, sia lato stadio che lato Tufolo, sta divampando. Sul posto ci sono già le squadre dei Vigili del Fuoco di Crotone che dovranno fare miracoli per salvare quegli alberi che a fatica e in mezzo a mille difficoltà stanno cercando di restituire ossigeno e frescura ad una città arida e secca nel cuore.

Lo abbiamo scritto non più tardi di domenica perché passando ogni giorno da quel parco, conoscendo la storia recente e vedendo alzarsi sempre più quell’erba secca, ci eravamo resi conto che serviva un intervento urgente. Sarebbero bastati uno al massimo due giorni di lavoro con un aratro, come avvenuto negli ultimi anni, per scongiurare quanto sta accadendo in questi minuti. Ma niente, solo parole al vento.

Parole che ci siamo anche stancati di ripetere in un territorio dove una società partecipata interamente dal pubblico, cioè retta con i soldi delle tasse dei crotonesi, è stata trasformata in un bancomat elettorale dal quale il politico di turno si reca per riscuotere il consenso.

E come Akrea così l’ospedale e altre strutture pubbliche nelle quali, molti fatti assumere dalla politica, invece di mettersi al servizio dei cittadini si mettono al servizio del politico. Caro neo presidente di Akrea, lei dovrà essere molto forte se vuole bene a questa città e, in tal caso, si ritroverà molte persone perbene dalla sua parte.

E a niente servono le ordinanze per prevenire gli incendi se restano carta morta alla quale nessuno dà seguito.

Vergognatevi perché non siete in grado di garantire il minimo di civiltà a questa città.

Spesso si ha l’impressione di avere la sindrome di Don Quijote, di predicare nel nulla o peggio ancora di capire che a nessuno importa niente di quello che si dice, solo per il bene di una intera collettività.

Il vuoto assoluto: istituzionale, politico, imprenditoriale, manageriale. Questa è diventata Crotone. E hai voglia a mettere manifesti e inviare comunicati stampa per dire quanto siamo belli e quanto siamo bravi: non è vero. Siamo solo dei “Picari”, o meglio lo siete voi. Perché questa volta a questo gioco al massacro del crotonese onesto non ci sto.

Voi ignavi, ladri di futuro dei giovani, assassini di una cultura millenaria, sciacalli di carogne già spolpate: tutti voi insieme fate il male di questa città con il placet dei servi sciocchi di cui vi circondate. Mangiate e ingozzatevi fino a far scoppiare le vostre pance, mentre alcuni onesti si spaccano le braccia di fatica e la lingua di parole, e altri onesti si girano dall’altra parte, divenendo anche’essi ignavi e schiavi.

Buon appetito e mangiatevi quel che resta di Crotone.