Dieci anni di lavori, 600mila metri cubi di materiale da smaltire e, soprattutto, niente resterà in situ e sarà abbancato o tombato sull’attuale sito industriale. Queste le novità della conferenza stampa di questa mattina tenuta dal Procuratore di Crotone, Giuseppe Capoccia, sulla bonifica dei siti industriali di competenza Syndial, ovvero Eni. E vale a dire le discariche a mare e sito industriale (ad eccezione del sito Sasol). L’ipotesi è la bonifica tramite l’asportazione del terreno compromesso da agenti inquinanti. La Procura si è avvalsa della consulenza di tre esperti che sono i prof. Mauro Sanna, Nazzareno Santilli e Rino Felici. A loro la Procura di Crotone si è rivolta per una valutazione sullo studio di fattibilità dei progetti di bonifica di Syndial. Sembrerebbe scongiurato, dunque, il pericolo di vedere ancora colline e sarcofagi di rifiuti tossici su quella parte di città. Si tratta comunque di un progetto, per quantità di materiale da bonificare (600mila mc) unico in Europa. Tutta questa quantità, secondo quanto detto dal Procuratore, sarà portata via e conferita in discarica. Syndial non ha ancora individuato i mezzi e le discariche. Ora lo studio di fattibilità di Syndial e sottoposto all’attenzione dei consulenti della Procura dovrà passare il vaglio delle conferenze dei servizi del Ministero. Lo studio di fattibilità prevede come prima cosa una barriera a mare di un chilometro e 200 metri. Intanto domani si terrà una prima conferenza dei servizi a Crotone tra politica e attori locali, se si dovesse raggiungere un accordo politico si andrebbe alla conferenza dei servizi decisoria a Roma. Il Procuratore Capoccia ha, infine, fatto capire che spera nel fatto che non vengano più frapposti ostacoli e che anche la burocrazia faccia la sua parte in maniera spedita.
Crotone,
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