Ci sarebbe dovuta venire la delegazione comunale ed un presidio fisso dei carabinieri e, invece, questa mattina sono state murate le finestre gli ingressi.
Si tratta di un bene confiscato alla ‘ndrangheta di Papanice che l’Agenzia nazionale ha affidato in passato al Comune di Crotone. Un bene al centro di diversi incontri con il precedente Prefetto, Cosima Di Stani, con la quale si era deciso di destinarlo a carabinieri e delegazione comunale. Il progetto sarebbe anche stato redatto dagli uffici comunali, ma poi il bene nel periodo del Natale scorso fu vandalizzato.
Mentre tutti si aspettavano l’avvio dei lavori per la ristrutturazione dell’immobile, questa mattina una squadra di operai del Comune di Crotone, alla presenza di una rappresentanza della Polizia municipale, ha provveduto a murare con mattoni e cemento finestre e ingressi dell’immobile.
“Sdegnato e senza parole” ha detto il parroco di Papanice, don Pasquale Aceto, che ha provato a chiedere lumi agli operai.
La preoccupazione di molti è che quell’immobile, come accaduto per altri, possa restare chiuso ancora per lungo tempo e non diventi più per quello per cui tanto si è sperato, ovvero la delegazione del Comune di Crotone e un presidio fisso dei carabinieri.
“La spiegazione più semplice – dice don Pasquale Aceto – è che ci dicano che così non sarà più vandalizzato, ma la ristrutturazione inizierà mai?”.