“Quaranta giorni e la piscina sarà riaperta”: è questo l’impegno solenne assunto dall’assessore comunale Luca Bossi in merito alla riapertura della piscina olimpionica comunale. Ce n’è voluto prima di indicare una data, visto che quella andata in scena questa mattina più che una conferenza stampa è stato un continuo rivendicare dell’assessore allo sport nei confronti di CrotoneNews.
In particolare con Vincenzo Montalcini che nelle scorse settimane ha avuto l’ardire di scrivere niente meno che le strutture sportive chiuse erano veramente chiuse e che un bando deserto è andato veramente deserto.
Nel comunicato del Comune si dice anche che “è stata assegnata la gestione della Piscina olimpionica” senza specificare a quale società.
Bossi ha anche spiegato che “per quanto attiene il Settore B, che prenderà il nome di Stadio Giuseppe Faga, non è pervenuta nessuna domanda per la gestione della struttura, ma soltanto alcune richieste per la gestione temporanea e questo nonostante il non gravoso costo di gestione (4 euro al giorno)”.
Cifra che però riguarda esclusivamente il canone e non le spese, evidentemente a totale carico delle società. “Probabilmente vista la domanda di sport che si eleva dalla città, si è trattato di un incidente di percorso. Riproporremo il bando anche chiarendo ulteriori aspetti positivi di una eventuale gestione. Lo stadio Faga sarà riqualificato in tutti i settori e realmente si propone come una struttura polifunzionale” ha aggiunto l’assessore.
Lo stesso è accaduto anche con il campo sportivo di Papanice, una struttura “che se avessi avuto io sarei andato in ginocchio a chiederne la gestione” Bossi dixit.
Bossi proprio non si capacita del perché di questi bandi andati deserti, in cui di fatto il Comune, come un privato qualsiasi, chiede un canone di locazione, seppur minimo, senza partecipare alle spese. Questo significa che evidentemente lo sport non è ritenuto un servizio fondamentale, escludendone nei fatti la funzione sociale, funzione di cui questa città ne avrebbe bisogno come il pane.
Ma a quanto ammonta sommariamente la gestione della piscina comunale?
“Circa 35.000 euro al mese” ha ammesso Bossi, dopo aver schivato la domanda. Quindi, le due società che si apprestano a gestire la struttura dovranno trovare la bellezza di più di 400.000 euro all’anno per non “cappottarsi” come si dice in gergo. Facile no? E ma non è che le società sportive che hanno preferito non partecipare ai bandi, lasciandoli deserti, per caso si sono resi conto che senza aiuto del Comune è impossibile la gestione?
“L’impianto potrà dunque tornare alla fruibilità della cittadinanza, senza che i costi di gestione gravino sulle tasche dei cittadini” ha spiegato Bossi. Ma i cittadini, esattamente, per cosa pagano le tasse se non per avere servizi? E tra questi servizi può essere incluso l’uso di strutture sportive per i propri figli?