Crotone,
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Crotone, abbattuta l’ultima ciminiera della Pertusola

Dopo l’altoforno della Montecatini-Montedison oggi è toccato andare giù alla ciminiera di Pertusola. Nell’opera di decommissioning che l’Ati Omini-Mosmode sta portando avanti per conto di Syndial, questa mattina è stata abbattuta la ciminiera di Pertusola, simbolo di una stagione di chimica pesante che a Crotone ha portato ricchezza e disperazione, lavoro e malattie, soldi e morte. Le operazioni di abbattimento controllato sono durate in tutto tre ore, mentre la fase di preparazione è stata avviata nei giorni scorsi. La Ciminiera, abbattuta in modo controllato con radiocomando, è caduta dopo l’intervento di un escavatore con martello pneumatico e si è di fatto accasciata su una sorta di letto preparato in precedenza e fatto di sabbia e acqua per evitare che si creasse molta polvere.

Con la ciminiera scompare quasi completamente la presenza dell’industria pesante in un sito che per oltre 70 anni ha visto passare migliaia di operai, intere generazioni e che, immancabilmente ha portato inquinamento del mare e della terra.

“Pertusola Sud S.p.A. era una società italiana con sede a Crotone che operava nel settore della metallurgia, producendo semilavorati e leghe di zinco, a partire dal solfuro di zinco, provenienti dal Canada, dall’Australia e dall’Irlanda. In questo procedimento si rendeva necessaria anche la fabbricazione e l’impiego dell’acido solforico. Insieme a Portovesme costituiva uno dei due poli italiani per la produzione di zinco. Era la più grande fabbrica della Calabria. La società viene inizialmente fondata come Pertusola Mining Ltd. dal lord inglese Thomas Allnutt, visconte di Brassey, per lo sfruttamento delle miniere sarde di piombo, zinco e argento di Gennamari e di Ingurtosu.

Nel 1920 entra a far parte del gruppo Peñarroya tramite Società Mineraria e Metallurgica di Pertusola.

Nel 1928 inizia a Crotone la costruzione di un impianto di lavorazione dello zinco che diventerà operativo nel 1932.

Nel 1950 i giacimenti sardi iniziano ad esaurirsi e dunque decide di cedere le concessioni minerarie.

Nel 1984 la GEPI entra con il 49% nel capitale sociale di Pertusola Sud e nel 1988 Nuova Samim (ENI) acquisirà il 51%.

Nel 1997 viene ceduta a Enirisorse.

Il 31 marzo 1998 Pertusola Sud è posta in liquidazione e cessa la produzione nel febbraio 1999.

Nell’agosto 2000 Enirisorse vende l’intero capitale azionario di Pertusola Sud a Zincocalabra, che però si ritira unilateralmente dal contratto.

Con il d.lgs. n°. 468/01 del Ministero dell’Ambiente, lo stabilimento viene dichiarato sito di interesse nazionale da sottoporre ad attività di bonifica di aree industriali dismesse, della fascia costiera contaminata da smaltimento abusivo di rifiuti industriali e del relativo specchio di mare, di discariche abusive”. (wikipedia)

Dal 2001, avete letto bene, ma al momento siamo ancora alla fase di decommissioning.