Sei colpi di pistola sparati contro una saracinesca della Datel, il call center di proprietà della Abramo customer care in viale stazione. La scoperta è stata fatta questa mattina da un operaio addetto all’apertura che ha avvisato subito il direttore operativo Massimo Labonia. Il call center Datel è in questo momento la prima “fabbrica” crotonese con i suoi 2.200 dipendenti (tra assunti a tempo indeterminato e collaboratori). Subito dopo proprio Labonia ha avvisato i carabinieri che sono arrivati sul posto guidati dal Comandante della Compagnia di Crotone, il maggiore Antonio Mancini. Tra l’altro il palazzo della Datel dista poche centinaia di metri dalla caserma dei carabinieri. Sul posto non sono stati trovati bossoli per cui non è escluso che chi ha aperto il fuoco contro la saracinesca abbia potuto usare una pistola a tamburo, la classica rivoltella che non rilascia bossoli. Arduo il lavoro dei carabinieri visto che l’impianto di videosorveglianza della zona è in via di ammodernamento e, dunque, non è possibile utilizzate filmati per poter risalire agli esecutori o all’esecutore. Così come appare difficile anche il movente dell’ennesimo atto intimidatorio. Una escalation che negli ultimi giorni ha fatto ripiombare la città indietro di anni. Non si è ancora spento, infatti, il clamore per i pacchi sospetti piazzati venerdì notte davanti alle saracinesche del negozio Trony e del supermercato Md di via G. Di Vittorio, nel rione Gesù. I due negozi, inoltre, non distano molto dalla Datel e non è escluso che gli atti possano in qualche modo essere collegate tra di loro. Solo una ipotesi al momento che non trova riscontri investigativi. Anche sul caso Datel, come per quello Md e Trony, i carabinieri hanno avviato le indagini.
Crotone,
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