La sanità pubblica crotonese smantellata pezzo per pezzo nell’indifferenza generale. La sorte già toccata ad altri reparti sta toccando adesso a quello di Terapia intensiva neonatale (Tin), penalizzato dalla decisione assunta dal Commissario regionale alla Sanità, Massimo Scura, di concerto con i pediatri calabresi, di consentire solo agli ospedali Hub di mantenere attivi i reparti di Tin. Non riaprirà, dunque, il reparto che nell’ospedale di Crotone si occupava di fornire le prime preziosissime cure ai neonati in difficoltà, “che a questo punto – spiega Adolfo Siciliani, dirigente medico di Radiodiagnostica dell’Asp di Crotone – dovranno essere messi su un ambulanza e trasferiti a Catanzaro o a Cosenza, sperando che lì ci sia posto”. La decisione del commissario Scura ha suscitato le proteste dei sindacati dell’Asp crotonese (rappresentati da Siciliani appunto, dal dirigente di Ostetricia Ginecologia Tommaso De Fazio e dal pediatra Luigi Mesoraca) che affermano “non si può giocare con la vita dei neonati; non è possibile che un ospedale provinciale sia ‘on the road’, costretto ad effettuare continui trasferimenti di pazienti”. I medici sollecitano, dunque, la città e la classe politica a tenere alta l’attenzione sul progressivo smantellamento della sanità pubblica crotonese “che sta avvenendo – conclude Siciliani – nonostante le recenti rassicurazioni del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che in particolare aveva definito il nostro reparto Tin un fiore all’occhiello della sanità calabrese”.