Amianto nel sito archeologico dell’Antica Kroton, e rimuoverlo costerà più di un milione di euro. Questo è quello che emerge dal verbale della Conferenza dei Servizi dello scorso 27 aprile tenutasi presso il Ministero dell’Ambiente, tutela del territorio e del mare. Emerge anche che la questione era sul tavolo da circa un anno e che la variante del progetto porterà ad un costo complessivo per la rimozione di € 1.134.770,75 . Da tempo il movimento “La collina dei veleni” con l’ingegnere Vincenzo Voce sta denunciando una serie di evidenze e sostiene anche che si stia procedendo alla bonifica di terreni non contaminati. Di seguito la parte integrale del verbale pubblicato sul sito del Ministero.
“Si passa quindi ad illustrare la documentazione di cui al Punto 2 all’O.d.G. inerente l’area archeologica:
2.1 “Campionamento da cumuli di materiale contenente presumibilmente amianto ubicati presso l’arca archeologica ricadente nel SIN di Crotone-Cassano-Cerchiara.
Trasmissione rapporti di prova”, trasmesso da ARPACAL con nota prot. n. 13333 del 28.03.2017 (prot. MATTM 7024/ST A del28.03.2017);
2.2 “Perizia di variante del progetto esecutivo di bonifica sull’Area archeologica t 0 stralcio funzionale – rcv. giugno 2015”, trasmessa dal Comune di Crotone con nota prot. n. 51738 del 07.10.2016 (prot. MATMM n. 18510/STA del10.10.2016).
Il documento di cui al Sottopunto 2.1 del presente Punto all’O.d.G. contiene rapporti prova trasmessi da ARPACAL che evidenziano la presenza di Crisotilo (minerale del gruppo dell’amianto) in due cumuli (cumulo lato nord e cumulo lato sud) nell’Area Archeologica all’interno del perimetro del SIN di “Crotone- Cassano- Cerchiara”.
Al riguardo si ricorda che:
con nota prot. MATTM n. 9813/STA del 26.05.16, il Comune di Crotone ha trasmesso la “Variante al pro gel/o esecutivo stralciofimzionale – Piano di lavoro Titolo IX D Lgs 81/2008 e ss.mm.ii“, comunicando di aver rinvenuto, nel corso degli interventi dei lavori di bonifica e ripristino ambientale, cumuli di terreni scaricati nei canali di scolo delle acque bianche contenenti amianto. Per la rimozione dei materiali, coperti provvisoriamente con tcli in LDPE,
il Comune ha previsto un costo di € 1.134.770,75;
nel corso della riunione tecnica svoltasi presso il MATTM in data 07 .l 0.16, è stato stabilito di eseguire un sopralluogo congiunto tra Comune di Crotone (soggetto attuatore), ASL, ARPACAL e IN AIL in corrispondenza dell’area oggetto di rinvenimento di materiali presumibilmente contenenti amianto al fine di chiarire la natura degli stessi e definire le azioni conseguenti;
il sopralluogo c le attività di campionamento sono state svolte il 16 marzo 2017 in modo congiunto tra Comune di Crotone (soggetto attuatore), ASL e ARPACAL.
In relazione alla conferma della presenza di Crisotilo nei cumuli di materiale all’interno dell’ Area archeologica:
il rappresentante di INAIL comunica di non aver potuto partecipare al sopralluogo;
l’Ing. D’Aprile chiede quali siano le ipotesi di smaltimento del materiale rispetto alla presenza di amianto;
il Commissario comunica i risultati del tavolo tecnico in sede locale svoltosi in merito alla problematica. Sulla base della perizia presentata dal Comune di Crotone per la rimozione dell’amianto che ammonta a circa € 1.000.000,00, nel corso del tavolo tecnico si è ipotizzata una strada di finanziamento, destinando all’intervento di rimozione e smaltimento dell’amianto € 600.000,00 dal finanziamento del II lotto dell’Area Archeologica di € 4.000.000,00 c le somme restanti dall’utilizzo delle economie del I lotto di bonifica. Il Comune di Crotone formalizzerà sia la conferma della perizia inviata precedentemente al Ministero, sia la richiesta alla Regione dell’utilizzo delle economie del I lotto, sia la richiesta al tavolo dei sottoscrittori dell’ APQ del 2011 attualmente in rinnovo per la rimodulazione del II lotto.
l’Ing. D’Aprile, constatato che la ASL è stata già coinvolta sia nel sopralluogo sia nella valutazione degli scenari di intervento, chiede al Comune di Crotone di trasmettere la conferma della perizia di variante precedentemente trasmessa, precisando che il MA TTM chiederà sull’elaborato una valutazione da parte di INAIL, in analogia a quanto intrapreso per tutti i Si ti di Interesse Nazionale per le situazioni interessate dalla presenza di amianto.
In relazione al canale demaniale interrato: il rappresentante Syndial evidenzia che in sede di recente incontro locale (come da verbale) l’Autorità di Bacino ha chiesto di elaborare un apposito Studio idraulico come da normativa ad oggi vigente, che dovrà essere valutato dali’ Autorità stessa e dal Demanio competente; ciò al fine di definire le modalità di ripristino del canale (seppure l’interramento del canale è da attribuire al precedente Commissario e non a Syndial); la precedente diffida è stata sospesa in attesa di tale Studio idraulico. Sottolinea che il gradino che impedisce il deflusso delle acque è ubicato al di fuori delle aree Syndial (in area ANAS) e che pertanto l’intervento di ripristino del canale, che effettuerà Syndial sulla base dello Studio idraulico, non sarà risolutivo. Il rappresentante Syndial evidenzia inoltre che le acque di deflusso, una volta ripristinato il canale. Dovranno essere sottoposte a trattamento;
il rappresentante del Comune di Crotone ritiene che tale studio idraulico non sia necessario e che si debba ripristinare la sezione originaria;
il rappresentante dell’Autorità di Bacino evidenzia che qualsiasi intervento sul reticolo idrografico necessita, preliminarmente, di apposito Studio idraulico. Una volta definito l’intervento, dovranno essere affrontati gli aspetti relativi al trattamento delle acque superficiali;
il rappresentante Syndial, ribadendo di non ritenere la Società in alcun modo soggetto competente all’esecuzione dei lavori, evidenzia che nel caso in cui si debba movimentare del terreno al fine del ripristino del canale, la Società chiederà autorizzazione all’esecuzione delle opere anche ai sensi della normativa relativa alla bonifica dei si ti contaminati;
l’Ing. D’Aprile chiede alle Amministrazioni locali di eseguire un sopralluogo congiunto con la Società al fine di definire gli aspetti relativi al ripristino del canale;
il Commissario ritiene opportuno un ulteriore sopralluogo per stabilire definitivamente lo stato dei luoghi, con particolare riferimento all’esistenza o meno di una presunta tubazione c dello scarico o meno delle acque di dilavamento di piazzali nella tubazione medesima, concordando con il rappresentante dell’Autorità di Distretto in ordine alla necessità di tener distinti i due aspetti, l’uno del ripristino dell’officiosità del canale di scolo, l’altra del successivo adeguamento della sezione idraulica del canale per conformarsi al tempo di ritorno attualmente stabilito dall’Autorità medesima.
In conclusione, in merito alla presenza di amianto nell’Area Archeologica, la Conferenza di Servizi istruttoria chiede al Comune di Crotone di trasmettere la conferma della perizia di variante precedentemente trasmessa per la rimozione dei materiali. Relativamente al canale demaniale interrato, le Amministrazioni presenti concordano sulla necessità di effettuare un sopralluogo congiunto tra Amministrazioni competenti e Syndial al fine di chiarire tali aspetti”.
(Verbale della Conferenza dei Servizi sul Sin di Crotone-Cerchiara-Cassano del 27 aprile 2017)