Anime appese a un filo. A nessuno (tranne che ai sindacati) sembra interessare la vicenda Abramo Customer Care. Vite in bilico, anime sospese in attesa di avere qualche informazione sul proprio futuro, sulle possibili soluzioni che si potrebbero adottare per salvaguardare padri e madri di famiglia che in questo lavoro hanno investito tanto. Magari hanno trascurato altro, perché credevano in quell’azienda che si è trasformata in un paio di anni da modello ad incubo. Nessuna istituzione si interessa più ai lavoratori Abramo. E in fondo, nessuno si è interessata veramente, a parte qualche interrogazione parlamentare fine a sé stessa. Eppure questo dovrebbe essere un momento decisivo. La vertenza ha vissuto fino ad ora tanti, troppi colpi di scena. Dall’interessamento del Fondo Heritage alle interlocuzioni con la System House, fino all’ultimo interessamento di un altro privato con il coinvolgimento di Invitalia. Ipotesi, secondo alcune indiscrezioni che, precisiamo, non hanno trovato ancora alcuna conferma ufficiale, sarebbe già tramontata. Una notizia “ufficiosa” che circola nelle chat dei lavoratori, sempre più sfiduciati. Chi dovrebbe fare chiarezza, informarsi e battere i pugni? Le istituzioni (queste sconosciute), ovviamente.
Ma il tavolo del Comune si è dissolto nel nulla, la Provincia non è pervenuta, così come la Regione alla quale sembra proprio non interessare il futuro di oltre 2000 lavoratori calabresi. In Parlamento vivono invece su Marte, visto che circa un anno fa qualcuno (5 stelle) esultava per aver salvato “tutti quei posti di lavoro”. Hanno tolto tutto a chi ha dato tanto. Vivere nell’incertezza di avere uno stipendio, oppure tredicesima maturata in un anno in cui comunque si è continuato a lavorare, già basta per togliere la dignità di gente che merita almeno rispetto.
L’azienda pian piano si sta sventrando, grazie alle clausole sociali in molti hanno già avuto una risposta. Ma gli altri? Tutti coloro i quali lavorano con le commesse Tim, la stessa azienda che non se la sta passando benissimo in queste settimane, che fine faranno? Ma le istituzioni hanno ancora intenzione di dormire o di interessarsi – realmente e senza inutili passaggi che non servono a nulla – alla questione?