Ci sono anche immobili nella provincia di Crotone nel maxi sequestro ad un imprenditore edile di Barcellona Pozzo di Gotto, ritenuto contiguo alla mafia.
Il sequestro di beni per oltre 7 milioni di euro, è stato eseguito dagli uomini della Direzione Investigativa Antimafia su richiesta del Tribunale di Messina e comprende due imprese edili del Messinese, ventuno immobili situati tra la provincia di Messina e Crotone, nove autoveicoli ed un motociclo e in ultimo rapporti finanziari.
Questo l’epilogo di complesse indagini economico-finanziarie in stretto raccordo con la Procura Distrettuale diretta da Maurizio De Lucia e confluite nella proposta di applicazione di misura di prevenzione patrimoniale formulata dal direttore della Dia.
Secondo gli investigatori l’imprenditore era soggetto “intraneo al gruppo mafioso dei barcellonesi, ha permesso di accertare come le ingenti disponibilità economiche e patrimoniali accumulate dal proposto nel periodo oggetto d’indagine non fossero giustificate da “fonti lecite di guadagno”.
Tali risultanze sono state ritenute dal Tribunale di Messina come espressione di “reinvestimento dei proventi derivanti dall’attività estorsiva alla quale l’imprenditore è stato dedito con costanza”.