Ieri Gino Strada, fondatore e anima di Emergency, è intervenuto nel corso del programma “Che tempo che fa”, condotto da Fabio Fazio su Rai 3. “Io ho detto a tutti che la disponibilità c’è In Calabria – ha detto il medico – sarebbe criminale in questo momento sottrarsi. Ma non per operazioni di facciata. Poi non ho sentito nessuno, se non Borrelli, con loro abbiamo stabilito una bella collaborazione. Ci hanno chiesto di intervenire a Crotone ed è una settimana che stiamo lavorando per preparare questo ospedale Covid”. Cosa farà Gino Strada ed Emergency? “Dovremo gestire una struttura ospedaliera di malati Covid e lo faremo con medici e infermieri che abbiamo reclutato, ovviamente se ci sarà chiesto di fare altro a Crotone o in altre parti lo faremo con piacere. Sono ipotesi che per ora si stanno solo valutando”. Strada è un uomo pratico, che non bada molto agli incarichi. “Non ho bisogno di nessun incarico, Emergency lavora a prescindere dall’etichetta, nei prossimi giorni raggiungerò il team in Calabria e lavoreremo insieme. Su questo abbiamo una certa esperienza visto che abbiamo circa 70 strutture sanitarie aperte in tutto il mondo”. Poi il chiaro riferimento a Spirlì: “Il presidente evidentemente non lo sa: noi siamo in Calabria ormai da diversi anni, a Polistena abbiamo un ambulatorio che funziona bene da diversi anni e recentemente il sindaco ci ha chiesto disponibilità per fare i tamponi. Lavoriamo in Italia da un po’ sotto traccia e la cosa non è che venga riconosciuta, fa piacere che ad un certo punto il Governo si sia accorto che tra le forze che possono dare una mano c’è anche Emergency”. A parlare per Emergency sono i fatti: “Emergency ha curato, ad oggi, 11 milioni di persone. C’è questo equivoco che Emergency lavora solo in ospedali da campo, abbiamo ospedali che vorrei vedere in Italia. L’idea che si è fatto il team a Crotone è che c’è un ospedale, una parte poteva essere riadattata per i pazienti Covid, ma c’è stato chiesto di allestire strutture campali da utilizzare nel caso in cui ci sia un aumento spropositato di contagi, in caso contrario utilizzeremo solo la struttura in cemento che avrà circa 30-35 letti. Con Longo ci sentiremo sicuramente, è una persona di grande valore, ma il nostro compito è quello di dare un aiuto nell’emergenza. Per cambiare la sanità in Calabria ci vogliono altre cose”. Quando si parla di sanità in Calabria si parla spesso anche di criminalità organizzata, ma Strada puntualizza: “Preoccupato si, ma noi non ci occupiamo di sconfiggere la criminalità organizzata in Calabria: noi curiamo le persone. A proposito, voglio fare un appello a medici e infermieri, di venire a darci una mano non solo in ospedale, ma anche sul territorio. Credo che questa pandemia si p
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