Crotone,
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Risolvere il problema dell’acqua a Crotone dovrebbe essere un dovere morale e politico di qualsiasi Amministrazione

“Non è un paese per gente civile”. Non è possibile restare senza acqua in piena estate con temperature che sfiorano i 40 gradi. Non è possibile restare senz’acqua nemmeno d’inverno in un posto civile.

Ecco, a Crotone restare senz’acqua sembra, invece, ormai la norma piuttosto che l’eccezione. Attenzione, però, che la gestione delle acque sarà il nuovo oro del futuro. Si può rinunciare a tutto, tranne che all’acqua.

Negli anni ’80 sul retro del palazzo di fronte al Comune di Crotone, campeggiava la scritta quasi profetica “Politici vendetevi il culo, ma non l’acqua”.

Nel 2011 in Italia ci fu un referendum (valido 54,8% dei votanti) nel quale il 95% votò per l’acqua pubblica e non privata. Lasciare l’acqua in mano ai privati significa essere schiavi per sempre.

Oltre a tutto questo a Crotone il problema è acuito da condutture vecchie e malconce che al minimo problema si spaccano. Non esiste una rete alternativa in caso di rottura per bypassare il guasto e fornire acqua ai cittadini.

Oggi abbiamo scoperto anche il guasto elettrico al sistema di allarme che ha provocato lo svuotamento dei serbatoi. In ogni caso il risultato è sempre lo stesso: crotonesi senz’acqua.

Allora una classe politica degna di questo nome dovrebbe in primis occuparsi di questo problema. Intanto mettere a punto tutti gli atti amministrativi perché si stabilisca anche giuridicamente che l’acqua sia pubblica e non ci siano privati di mezzo; un progetto (per il quale l’Europa è pronta a dare fiumi di soldi) per poter ammodernare tutta la rete idrica della città. Se poi si volesse essere anche più seri e scrupolosi, in questo caso il compito è della Regione Calabria, occorrerebbe seguire il percorso del fiume Neto e capire dove l’acqua va a finire. E poi basta concessioni a questa o quell’altra società per l’idroelettrico con conseguente mancanza di acqua per l’uso civile e per l’irrigazione dei campi.

E invece di trovare una soluzione definitiva si continua a mettere pezze per le varie e quotidiane emergenze.

Risolvere questo annoso problema potrebbe consegnare alla storia qualunque amministrazione capace di mettere in campo progetti perché ciò avvenga. Altrimenti si finisce nell’oblio eterno e nei “pensieri” della sera dei crotonesi.