Interrogatorio di garanzia davanti al Gip questa mattina per il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, agli arresti domiciliari per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e irregolarità nell’affidamento diretto a due cooperative del servizio di raccolta dei rifiuti.
Mimmo Lucano, uscendo dall’interrogatorio, che si è svolto presso il Tribunale di Locri, ha fatto riferimento a Becky Moses, la ragazza nigeriana morta nel rogo della tendopoli di Rosarno. “Era passata da Riace – ricorda il sindaco – con due respingimenti, ed era finita a Rosarno, dove è morta. Io ho gli incubi su questa cosa”. E poi ha aggiunto: “Se solo ho contribuito con il mio operato a salvare una vita, o a far vivere normalmente una sola persona, per me questo vale più di ogni cosa. La prima regola per tutti dovrebbe essere il rispetto della dignità degli esseri umani, senza distinzioni di colore o nazionalità”.
“Ho sentito dire – aggiunge Lucano – che mi si contestano matrimoni. Matrimoni? Un matrimonio, e pure regolare! Pure il gip lo ha detto. Mi viene contestato il reato di umanità”.
Lucano era accompagnato dai suoi avvocati e dal fratello. Ad interrogare il sindaco di Riace è stato il gip Domenico Di Croce, che ha respinto altre 14 richieste di arresto ed escluso molte delle ipotesi di reato richieste dalla pubblica accusa, rappresentata dal Procuratore di Locri Luigi D’Alessio.