Crotone,
Tempo di lettura: 4m 46s

Punti di vista. “La lunga mezzanotte di Crotone”

Una crisi politica senza precedenti. Almeno dal dopoguerra ad oggi. Una crisi politica che è frutto di una crisi più grande, quella nazionale, ma una crisi politica che rischia di farci scavare sul fondo, visto che a toccarlo ci abbiamo pensato da tempo.

Il buio che da qualche mese, o forse anni, ha investito la città di Crotone è arrivato alla mezzanotte, e se da una parte la cosa positiva è che dopo la mezzanotte l’alba del nuovo giorno è vicina, dall’altra la sensazione è quella di trovarci ad una di quelle mezzanotte che si registrano ai poli del globo terrestre. Quelle notti lunghi mesi che sembrano non finire mai.

Il sintomo di tutto questo è il degrado che si registra in città riguardo alla discussione politica. Maggioranza e opposizione in Consiglio comunale che non riescono a parlare con argomenti validi, i problemi reali e gravi della città nascosti da centinaia di comunicati stampa che parlano di cinema all’aperto, di ragazze immagini, di musica, di anniversari di associazione. Niente di tutto questo organizzato davvero a spese del Comune, ma ci mancherebbe, in un momento di penuria di denaro pubblico è un bene che ci si impegni dal basso per il divertimento. I soldi servono per altro. Per le strade, per i servizi, per i lavori pubblici, per migliorare la qualità della vita dei cittadini… Già, la qualità della vita… Chissà a che livello è la qualità della vita dei crotonesi. Ma al momento si registra solo un grande vuoto e le uniche opere inaugurate dalla nuova amministrazione sono quelle che aveva concluso la vecchia amministrazione. Il museo di Pitagora è avanti a tutto. Una battaglia di civiltà e di cultura che è durata dieci anni. Proprio i dieci anni della giunta Vallone. Senza voler giustificare nessuno, perché nessuno merita giustificazioni per il livello basso in cui questa città è stata trascinata. Dalla politica, tutta, senza esclusione di colpe.

Ma torniamo al dibattito politico. Il primo partito della Nazione, il Partito Democratico è ormai senza guida. Un gruppo dirigente che è allo sbaraglio. Perso nel baratro di un potere che non ha più e alla disperata di ricerca non del consenso ma di altro potere. La disperata ricerca di quel concetto tanto caro alla sinistra del: “Io sono nel partito da una vita, mi dovete trovare un posto”. Concetto che tanto male ha fatto e fa a questa città. E invece che prendere nelle mani l’opposizione, invece che controbattere su rifiuti, servizio idrico, aeroporto… A proposito: il sindaco ha parlato del bando dell’Enac come la soluzione di tutti i mali per il Sant’Anna, ma chi parteciperà a questo bando visto che la Sagas è ancora sotto sequestro? Bisogna conoscere le vicende prima di gridare vittoria…

Ed il Partito Democratico non si pronuncia, mai. Non lo fanno i consiglieri eletti dal popolo, non lo fa il gruppo dirigente (?), non lo fanno i candidati non eletti. Non lo fanno quei consiglieri eletti nel centro sinistra con liste civiche. Quelli che si definivano di sinistra ma non del Pd, perché è vergogna dire di essere del Pd in questo momento storico, ma solo perché non si vince.

Non parlano quegli altri consiglieri di minoranza eletti. Anche le scatolette di tonno del Movimento 5 Stelle all’interno non contenevano poi tutto questo scandalo e questo scalpore. O per lo meno a noi non è stata data notizia. Ci si culla, in questa città, tra il puntare il dito contro questo o quello, si dà nuovamente voce a personaggi politici i cui nomi erano stati completamente dimenticati.

E non riusciamo neppure a ricordarci che crotonese è il nostro assessore regionale all’Ambiente. All’ambiente… già ambiente. E neppure una volta che si sia parlato di bonifica, di difesa della costa, di Area marina protetta, se non in campagna elettorale, ovviamente.

I nostri candidati ed i loro “amici” hanno riempito i programmi  elettorali con il Patto per la Calabria. Un patto di sviluppo del quale si sente parlare da oltre vent’anni. Ma quale Governo può pretendere le stesse tasse da tutti i cittadini quando non è in grado di garantire ai suoi cittadini pari servizi e pari dignità? Quello italiano può, dividendo i suoi cittadini in cittadini di serie A e cittadini di serie B. Noi siamo quelli di serie C.

 

E, infine, ci siamo riempiti la bocca e gli occhi di orgoglio per la nostra squadra in serie A. Siamo andati avanti per annunci e proclami. Il risultato? Noi la serie A non l’abbiamo ancora vista. Questa serie A che sa tanto di quei giovani calabresi, eccellenze di questa terra, costretti a fuggire. Anche la serie A l’abbiamo costretta a stare lontana da questa terra, perché non siamo riusciti ad adeguare la nostra città sebbene la promozione matematica risalga al 29 aprile 2016. Una vergogna. E ogni giorno sui social i nostri amministratori pubblicano foto dell’avanzamento dei lavori, peccato che, illuminazione a parte, nessuno dei lavori che attualmente sono in corso allo “Scida” è attribuibile all’amministrazione comunale. Ma questa è una storia di responsabilità che conosciamo fin troppo bene.