Il sacerdote don Giorgio Rigoni chiama a raccolta i parrocchiani che rispondono. Un flashmob davanti alla chiesa madre di Petronà per esprimere tutto il malcontento dei cittadini petronesi nei confronti della Sovrintendenza ai beni culturali. Al centro del flashmob l’abbattimento delle barriere architettoniche del luogo di culto del paese, per collocarvi una porta di legno lungo una facciata laterale. Questo consentirebbe l’accesso in chiesa ai disabili. Il progetto c’è già fanno sapere: ha messo nero su bianco, poco prima di un destino avverso, l’ingegnere Rodolfo Carpino, professionista stimatissimo anche in ambienti accademici per grande cultura e umanità. Anche la porta c’è già, bella e di ottima manifattura, ma è lì ferma nella navata laterale a prendere polvere da più di due anni. I parrocchiani sostengono che la Sovrintendenza di Cosenza, sezione beni culturali, dice che non si può mettere. Motivo: altera il valore storico-artistico del luogo di culto. Così non la pensa il parroco di origini venete don Giorgio. Sa che non è solo in questa battaglia di civiltà e come è solito fare le reprimende non le manda a dire: “Mi viene difficile – ha detto la guida spirituale di Petronà anche ai microfoni di emittenti nazionali -comprendere la posizione della Sovrintendenza di Cosenza. Non mi spiego tanta insensibilità dinanzi ad anziani, ammalati e diversamente abili che non possono entrare nel nostro luogo di culto. Un paese intero ha raccolto soldi per acquistare la porta e esige risposte perché spesso non ne arrivano. Un nostro concittadino, 30 anni sulla sedie a rotelle, è morto senza poter esaudire il desiderio di entrare nella sua chiesa. Ci sono tanti altri casi di nostri giovani paesani impossibilitati a mettere piede in chiesa. Non è giusto: vengono prima le persone o l’aspetto della chiesa? La Sovrintendenza parla di scala mobile o altre soluzioni che non convincono perché non meno invasive, non fattibili: buon senso dice che c’è solo la porta. Altro aspetto non secondario: cosa si fa in caso di terremoto?”. La legge sui luoghi di culto, Gazzetta ufficiale 16 maggio 2008, non esclude il ricorso a ingressi laterali e secondari: opzione che viene invece scartata a priori dalla Sovrintendenza. Porta sì o porta no? Delle due l’una, ma si faccia in fretta, urge una risposta plausibile alle istanze legittime di inclusione sociale. Traduzione: diritti negati e procrastinati alle calende greche a chi, anziani, ammalati e diversamente abili, avrebbe invece bisogno di più attenzioni, più considerazione. Un paradosso, una sconfitta per tutti.
Enzo Bubbo