Crotone,
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Per “Il Venerdì” il presidente del Crotone è un magistrato della Dda

Povero giornalismo. E poveri quelli, come me, che hanno sempre creduto in questo mestiere fatto con scrupolo e meticolosità nel raccontare i fatti. E invece oggi per quelli che aprono il prestigioso supplemento de’ La Repubblica, ovvero Il Venerdì di Repubblica, c’è una sorpresa che poco o nulla ha a che fare con il giornalismo. Il pezzo firmato da Stefano Scacchi in realtà riporta cose corrette, foto e sommarietto, invece, hanno dell’incredibile, ma quasi sicuramente non sono opera di Scacchi, quanto piuttosto di chi ha impaginato il supplemento. Magari uno stagista? Insomma l’articolo parla dei “Padroni del calcio (vecchi e nuovi)”. Tra questi c’è il presidente del Crotone Raffaele Vrenna. Peccato che al posto della sua foto ci sia quella del sostituo procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro Pierpaolo Bruni, ovvero il magistrato che avviò l’indagine Puma nella quale Vrenna fu prima condannato col rito abbreviato e poi assolto in Appello e Cassazione da tutti i reati contestati. Sotto la foto, palesemente sbagliata, c’è il patrimonio 800 milioni di euro, con un asterisco. All’asterisco corrisponde la dicitura “Patrimonio stimato in base al sequestro dei beni della Dda”. Peccato, anche in questo caso, che quella della Dda sia “richiesta di sequestro” come scrive correttamente Scacchi nell’articolo, rigettata dal Tribunale di Crotone e per la quale si attende l’esito dell’Appello, e non un “sequestro”. Insomma confusione su confusione. E invece ci hanno insegnato che il giornalismo è chiarezza e aderenza ai fatti realmente accaduti. Del resto la deriva superficialista degli editori è ormai ben nota: niente giornalisti professionisti e professionalizzati perché costano troppo e poi sono troppo qualificati. Meglio uno stagista a pane, mortadella e pochi spiccioli. Poi però sui giornali si fanno i titoloni sul caporalato. Povero giornalismo.