Calabria,
Tempo di lettura: 1m 43s

Ma quando andranno in vacanza le famiglie calabresi? Ancora nessuna risposta dalla Regione per i voucher

Le Castella

Quella del bando “Staincalabria” sembra una vera e propria gag comica. Dopo essere stato annunciato in pompa magna dalla Presidente della Regione, Iole Santelli, in molti sono ancora in attesa di una risposta da parte di Fincalabra, che si occupa di gestire il bando stesso.

Un voucher da tre notti nelle strutture aderenti. Nello specifico si legge: “Al fine di scongiurare la scomparsa delle microimprese del settore turistico-ricreativo, la perdita di posti di lavoro e il conseguente aumento della disoccupazione, la Regione Calabria si propone di stimolare la domanda di servizi turistici regionali attraverso l’avviso pubblico “StaInCalabria” che prevede l’erogazione di un buono (voucher servizi) ai nuclei familiari residenti in Calabria, da utilizzare per sostenere le spese relative all’acquisto di un pacchetto soggiorno di almeno 3 notti, spendibile presso le strutture ricettive ubicate sul territorio calabrese e aderenti all’iniziativa”.

Con una dote finanziaria di 15 milioni di euro veniva, inoltre, specificato che “Il contributo complessivo concedibile a ciascun nucleo familiare, non può comunque eccedere il limite massimo di € 320,00 euro. Il voucher potrà essere utilizzato unicamente a copertura dei costi di un soggiorno, di almeno 3 notti, presso strutture ricettive alberghiere, extralberghiere e del turismo all’aria aperta, operanti sul territorio della regione Calabria”.

Ma qui viene il bello: “La Regione Calabria effettuerà una procedura di valutazione a sportello, di verifica dell’ammissibilità delle istanze pervenute, secondo l’ordine cronologico di ricezione delle stesse e fino alla concorrenza delle risorse disponibili”. Ad oggi però, secondo le risposte ufficiali, le pratiche sono ancora alla fase di istruttoria. Il 19 agosto, quando le famiglie hanno praticamente finito le ferie, non si sa ancora se la domanda è stata accettata o meno. Inoltre non si conoscono nemmeno le strutture aderenti. La domanda nasce spontanea, diceva il buon Lubrano: “Queste famiglie calabresi quando dovrebbero fare le ferie?”.