Crotone,
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Lettera di un giovane crotonese ai candidati a sindaco: “Non promettete nulla, non fatevi corrompere, ma metteteci il cuore”

Lettera a CrotoneNews:

“Chi votare? Qual è il candidato migliore? Perché?

“Vi prometto che io farò…” o “Vi prometto che con me non succederà…”, tante promesse sono state fatte, e hanno perso valore nel tempo, rivelandosi solo tante parole.

Come a tutte le elezioni, ogni candidato cerca di attirare gli elettori per conquistare la loro fiducia e tanti voti, dimostrando le proprie capacità nel dirigere, i suoi punti di forza, i programmi da realizzare, la sua superiorità rispetto agli altri candidati. È vero che è una competizione, molti magari sognano di cambiare realmente le cose, dire la propria, battersi per un’idea, operare per il tanto amato “bene comune”, il problema non è tanto la forza o la velocità di uno sforzo, “ma la sua continuità nel tempo”, non bisogna lasciarsi influenzare o corrompere dal potere una volta entrati nel sistema, non bisogna permettere agli interessi di pochi di prevalere sul bene di tutti.

È che si sbaglia in partenza, nei modi di fare.

Si pensa solo alla carica, a vincere, ai voti, a convincere gli elettori ad avere fiducia in una figura che li rappresenti, come se questa figura da sola potesse risolvere tutti i problemi di una città, ma anziché questo un vero leader dovrebbe ispirare le persone ad avere fiducia in loro stesse e non solo in lui, a credere nel loro “potere individuale”, a convincerle che anche con una semplice e buona azione, possono fare la differenza in una comunità.

Un vero leader non deve dimostrare di essere perfetto e quindi migliore di altri per essere votato, dovrebbe invece essere consapevole dei propri difetti, dei propri errori, come tutti, e dimostrare che nonostante questi, si può sempre cambiare e migliorare, se lo si vuole davvero.

Sicuramente serve tanto ascolto, tanta comprensione, tanta pazienza, tanto impegno, ma a tutto questo aggiungerei una cosa fondamentale, “serve tanto cuore”.

Perché per cambiare realmente le cose, serve la collaborazione di tutti, nessuno escluso. Ognuno chiamato a rispettare l’altro e l’ambiente condiviso, rispettare tutto ciò che è comune, le leggi, e svolgere i propri compiti e doveri al meglio, anziché rivendicare solo diritti o lamentarsi per tutto.

Solo grazie alla cooperazione di tutti, una città ha la speranza di rinascere, ma deve essere una cooperazione che va oltre il silenzio, va oltre l’indifferenza, va oltre la corruzione, va oltre il male, va verso l’unica strada che bisogna prendere: “ciò che è equo e giusto per ciascuno.”

La somma di tante piccole e semplici buone azioni quotidiane può portare a realizzare risultati inimmaginabili.

Ognuno è indispensabile.

Detto ciò, buona campagna elettorale a tutti”.

Sergio Pirillo