Crotone,
Tempo di lettura: 2m 52s

Le lanterne cinesi illuminano il ricordo dei morti per tumore

Centinaia di cittadini all’iniziativa di “Crotone ci mette la faccia”

Ogni lampada un pensiero, ogni pensiero un nome, ogni nome una vita. Un volto, una storia da portare dentro con tanto amore. Conservarlo nel cassetto più importante della memoria. È per loro e per quelli che lottano, che diverse decine di crotonesi si sono ritrovati davanti al cimitero. Nel giorno della ricorrenza dei defunti. Una serata organizzata dai ragazzi di “Crotone ci mette la faccia”, la comunità virtuale e reale che da tempo ha fatto riaccendere i riflettori sulle tante, troppe, morti per tumori nella città che un tempo era la più industrializzata della Calabria.
Ci sono i ricordi di chi non c’è più, ma ci sono quelli che combattono ogni giorno una guerra ìmpari contro il nemico che nessuno vorrebbe mai incontrare.
Ci sono ragazzi, giovani, adulti, davanti al cimitero di Crotone si sono ritrovati in tanti, e tante sono le lanterne cinesi che si sono librate in aria, proprio come avevano chiesto gli organizzatori: “Una lampada per ricordare chi è andato via troppo presto a causa del mostro, del tumore”. C’è Tina De Raffaele, colei che insieme al figlio Davide, ha dato il via al movimento che in poco tempo ha coinvolto migliaia di persone di tutta Italia. Si parla sempre troppo poco dei casi di tumore a Crotone e quando lo si fa c’è sempre qualcuno che tende a sminuire, a dire che tanto i numeri sono come quelli di altre città, ma non è così. Lo dicono anche autorevoli enti nazionali e internazionali: la percentuale di tumori a Crotone è sopra la media, e non è normale, ma sembra che questo interessi davvero a pochi. Tina, come tanti altri che sostano davanti al cimitero, non riesce a trattenere le lacrime mentre parla. Ha saputo da poco che un ragazzo, un giovane, che faceva le cure insieme a lei è morto la settimana scorsa. E lei piange e si arrabbia. Perché vorrebbe che si facesse di più per chi si è ammalato di tumore. Per curarsi, per cercare di vivere quanto più a lungo possibile, per vincere la sua battaglia, la sua guerra ìmpari.
Si rivolge alle istituzioni che sembrano non sentirci quando si parla di lotta ai tumori. E anche Davide, il figlio di Tina, è determinato a combattere: “Siamo in tanti, e questo se da una parte è bello perché significa che c’è tanta gente che vuole lottare, dall’altra è assolutamente triste, perché molti di quelli che sono qui hanno perso un familiare, un parente a causa del tumore”. C’è don Pino Caiazzo, parroco di San Paolo. Un prete che da tempo segna sul suo registro i funerali celebrati per morte da tumore. Una preghiera, un suono di chitarra, un canto. Poi le lanterne illuminano il buio e volano tutte verso est, dove sorge il sole. Dove dovrebbe sorgere un sole forte e caldo, capace di illuminare la notte dei crotonesi che non hanno più voglia di lottare e dei politici che non hanno a cuore queste battaglie.

Foto di Maurizio Talotta