Crotone,
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La lettera: “Rinascita Scott come il maxi processo di Palermo: ma noi siamo pronti a dire no alla mafia?”

Il Procuratore Gratteri all'arrivo al processo

foto: Ansa

“Il maxi processo incominciato oggi nell’aula bunker a Lamezia Terme, non può che ricordarci il Maxi processo tenutosi nell’aula bunker del carcere dell’Ucciardone.

Dopo più di 30 anni: magistrati diversi, luoghi diversi, imputati diversi.

Vi è però un filo conduttore che lega questi due eventi: il continuo insediarsi ed insinuarsi della mafia nei sistemi di ogni ordine e grado e il perpetrarsi di un consenso e di interessi tra la popolazione, che altro non sono, che linfa vitale per la criminalità organizzata, ricordandoci che fanno parte della popolazione non soltanto il comune vicino di casa, ma anche i cosiddetti colletti bianchi, coloro che ricoprono carichi ed incarichi ai vertici della società.

Non deve rassicurarci il fatto che la mafia si presti meno a pubbliche vicende di vendette, mietendo vittime. Oggi la mafia è mutata, ha assunto sembianze diverse, in ossequio ad una società moderna, che risponde ad esigenze diverse.

La mafia si annida come fa un virus quando attacca le cellule del corpo umano: dove incontra un sistema immunitario che non risponde a gli stimoli di difesa, inizia a proliferare.

Non ringraziamo il Procuratore Gratteri per le sue inestimabili azioni. Egli non vuole essere il solo a cambiare le cose mentre gli altri delinquono. Ergere ad eroe, chi fa questo mestiere perché lo ama, perché ci crede, diventa un modo per delegare qualsiasi contributo che ciascuno di noi potrebbe dare alla società e per esimerci da ogni responsabilità.

Non servono grandi azioni, serve la costanza di un cittadino che non scenda a compromessi e che non prediliga comportamenti e mentalità mafiose, qualsiasi incarico ricopra nella collettività.  Diamo il nostro consenso a persone come il Procuratore Gratteri, alla giustizia, all’onestà, al volontariato, ad una politica di inclusione piuttosto che esclusione, a pratiche quotidiane di solidarietà, di promozione del territorio e diffusione di cultura (la quale non si apprende solo dai libri ma anche dalla vita).

Contribuiamo a sviluppare una mentalità aperta e flessibile.

Riempiamo i nostri spazi, colmiamo i nostri vuoti.

Il coraggio non c’entra nulla.

C’entra il nostro interesse!! Noi da che parte stiamo?”

Giusy Scarriglia