Crotone,
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I bambini migranti che dormono e sognano una vita più bella, fatta di giochi e corse per inseguire la felicità

I bambini migranti stremati dormono (Le Castella, 3 settembre 2019)

I bambini dormono. Dormono e sognano. Sognano tutti i colori del mondo, un mondo fatto di giochi e sorrisi, di mani strette e carezze, di dolcezza e tenerezza. Il loro mondo, il mondo dei bambini. L’immagine della bimba curda stretta tra le mani del papà, avvolta dal giubbotto di salvataggio della Capitaneria di Porto, serenamente addormentata dopo una nottata passata in mare e con la barca finita sugli scogli, è il più bel regalo che l’alba del 3 settembre 2019 potesse regalare a chi si nutre di umanità e valori umani.

Dopo lo strazio del trasbordo di neonati e donne incinte dalla Mare Jonio ai mezzi della Guardia Costiera, di notte e con il mare in tempesta, questa immagine di bambini dolcemente addormentati ci dona un senso diverso di vita. Quella vita inseguita e cercata da chi sogna di regalarne una migliore ai propri figli. Il sonno dei bambini è sacro, come il sacro è il loro diritto al gioco e alla ricerca di una vita migliore. Cercarla a costo di rischiare la morte è segno di disperazione. Nessuno di noi metterebbe in pericolo la vita dei propri figli se questa non fosse già ampiamente minata dalle condizioni in cui ci si trova. Grazie agli uomini delle forze dell’ordine, delle organizzazioni umanitarie e a tutti coloro che rischiano in prima persona pur di salvare vite in mare. Perché in mare non si lascia nessuno da solo e il mare, il Mediterraneo in particolare, unisce mondi diversi, ma di una unica umanità.

I bambini dormono e sognano. E hanno tutto il diritto di sognare un mondo migliore, una vita più bella. Hanno il diritto di prendersela la loro vita e di non lasciarla in mano a nessuno che possa nuocere alla loro felicità.

Dormite bambini che al vostro risveglio troverete il sole della Calabria, un buon pasto caldo e i giochi che vi spettano.