Sarebbe venuto difficile anche solo immaginarlo se non lo avessi visto con i miei occhi.
Il Comune di Crotone ha diramato un comunicato stampa sulla “Due giorni che hanno visto protagonisti gli studenti della città di Crotone sul tema della sicurezza nell’ambito dell’iniziativa “Il patto che salva la vita” promosso da Eni – Syndial”.
Un comunicato che senza girarci tanto intorno potremmo definire mieloso, succube, prostrato e prostrante, ma soprattutto un comunicato che dovrebbe far provare un pizzico di vergogna a chi lo ha ideato (non certo a chi lo ha scritto).
Siamo veramente al paradosso. Una Amministrazione comunale che sulle questioni ambientali è prona su posizioni ben distanti dal sentire dei cittadini e trova modo e tempo di diramare un comunicato su una iniziativa nella quale si parla di sicurezza sul lavoro e a parlarne sono Eni e Syndial (una controllata di Eni). Un comunicato nel quale Eni fa “l’ennesimo regalo alla città” un spettacolo teatrale. Ma Eni è lo stesso colosso che su questo territorio hanno responsabilità infinite sull’inquinamento ambientale.
Nel comunicato è scritto: “Si è parlato delle morti bianche, degli incidenti che creano infermità permanenti che purtroppo coinvolgono e spezzano altre vite (parenti, amici, conoscenti)”.
Scusi signor sindaco Pugliese, scusi signor assessore alla Pubblica Istruzione Pesce, ma per morti bianche erano intese anche quelle provocate da tumori? Dall’amianto? Quelle morti di mogli e figli di operai deceduti per tumore senza aver mai messo piede in fabbrica? Oppure quelli sono danni collaterali, giovani e meno giovani sacrificati sull’altare del progresso?
Paradossale da dove arrivano le lezioni di sicurezza sul lavoro che trovano sponda e megafono in una Amministrazione comunale che fa riferimento ad un noto personaggio politico (leggasi Enzo Sculco) che per cinque anni ha avuto un suo uomo assessore regionale all’Ambiente. E di quei 5 anni di benefici sulle questioni ambientali nel Crotonese non c’è traccia.
Sareste dovuti scendere in piazza, fare le barricate ed evitare che una cosa del genere succedesse a Crotone. In quella città fatta da persone che voi dovreste rappresentare al di là di tutti gli interessi politici. E, invece, non solo non vi siete messi dalla parte dei cittadini, dei crotonesi, ma avete usato una Istituzione per dare voce ad una iniziativa che avrebbe potuto avere un valore, ma non a Crotone. Non in una terra in cui ogni famiglia fa i conti con malati di tumore. Ho letto che qualche genitore ha manifestato tutto il suo disappunto perché la figlia, minorenne e studentessa, ha preso parte a questa iniziativa. Ha ragione. Eni ha vinto tanti processi per inquinamento ambientale a Crotone, ma a Milano ha perso, anche se condannata solo a 52 milioni di euro di risarcimento. Sentenza non impugnata dal Ministero dell’Ambiente e non si capisce perché visto che il pm aveva chiesto un risarcimento danni per la città di Crotone di 1 miliardo e 100 milioni di euro, ma di questo non è importato a nessuno.
Attenzione che qui non arrivano gli americani a distribuire cioccolatini e caramelle alle folle gaudenti, la bonifica, bonifica, bonifica, (ammesso che di bonifica si tratti) non è un regalo, ma un dovere di legge. Chi inquina paga, nessuno sta regalando niente ai crotonesi. Di regali i crotonesi ne hanno già ricevuti tanti. Signor sindaco, signor assessore, vorrei portarvi nelle case degli operai, quei grandi palazzoni disseminati di croci e fiori ad ogni portone, ad ogni angolo. Ma voi avete scelto un’altra strada, una strada che non so quali benefici porterà e a chi.
Eni e Syndial avrebbero potuto fare tutte le iniziative di questo mondo anche sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, ma non nelle scuole di Crotone, perché agli studenti crotonesi va raccontata prima la verità su cosa poteva accadere nelle fabbriche.
Voi come Amministrazione comunale avete scelto di fare da megafono a questa iniziativa, invece di dare voce, cuore e anima per aiutare tutti quei cittadini, quei crotonesi che da anni combattono contro tumori e malattie. Avete scelto questo, io un po’ di vergogna la proverei.
Qui puoi scaricare il comunicato originale Comunicato stampa -Incontri con le scuole sulla sicurezza