Riceviamo e pubblichiamo la lettera dei dipendenti della Provincia alle istituzionai nazionali e locali
“Ai Parlamentari
della Provincia Di Crotone
Al Governatore della Calabria
Ai Rappresentanti Regionali
E p.c. Al Presidente della Provincia di Crotone
Ci si consenta innanzitutto di dire , anche al fine di rivendicare la nostra dignità di pubblici dipendenti di un Ente dello Stato, che siamo in questa “paradossale” situazione non per colpa nostra: noi lavoratori siamo vittime incolpevoli di un malgoverno di anni che non può e non deve ricadere su chi ha svolto e continua solo a voler svolgere onestamente e dignitosamente il proprio lavoro.
Invero, poi, questa riforma delle Province, che stenta a trovare compimento e che sta incontrando non pochi ostacoli e problemi nella sua realizzazione ha avuto, su un territorio piccolo e povero come il nostro, un effetto devastante, che non si riscontra certo altrove, ma che va ad aggravare una situazione economica e sociale generale ancor più grave, ecco perché chiediamo a Voi, nostri rappresentanti, un impegno ed un attenzione particolare, straordinaria, e ci permettiamo di suggerire, certo in aggiunta a tutto quello che Voi vorrete mettere in campo anche alcune particolari questioni:
Al Governo chiediamo:
1) Di assicurare certezza di risorse e tempestività di erogazione delle stesse in particolare per i trasferimenti ordinari del Ministero degli interni 2014 per €. 688.189,11 e 2015 per €. 3.650.000,00 circa entro la prima decade di dicembre 2015;
2) Un emendamento nella legge di stabilità che preveda per le piccole Province in difficoltà finanziaria una moratoria e/o riduzione sull’entità dei prelievi che lo Stato effettua a valere sulle entrate proprie delle Province (quota RC Auto ed IPT);
3) Un intervento straordinario di circa 20 milioni di euro, anche dilazionato in due annualità, in modo da riallineare il disequilibrio di gestione corrente;
4) Una maggior chiarezza sul futuro delle Province che tenga conto che lasciare in vita Enti privi di reali risorse da spendere a beneficio del proprio territorio ed incapaci di erogare servizi ai cittadini non solo non produce risparmio per lo Stato, ma crea altresì diseguaglianze tra i diversi territori dello stesso oltre che ripercussioni inaccettabili per i lavoratori di questi enti, mortificati nelle loro professionalità e nel loro lavoro;
5) Una più rapida decisione su tante problematiche attinenti alle riforme in atto che creano incertezza per il futuro dei lavoratori coinvolti e disservizi ai cittadini, in particolare la vicenda dei Centri servizi per l’impiego.
Alla Regione chiediamo:
1) Di assicurare certezza di risorse e tempestività di erogazione delle stesse, in particolare per i trasferimenti delle funzioni delegate relative all’anno 2015, entro il mese di dicembre corrente, allo stesso modo di come ci risulta essere stato fatto per Catanzaro, Reggio Calabria e Vibo Valentia, che pare abbiano ottenuto tutti gli arretrati ed anche delle anticipazioni rispetto al processo di riordino in atto, lasciando solo Crotone con spese già sostenute e non rimborsate. Tali risorse consentirebbero nell’immediato di dare ossigeno alle casse dell’ente;
2) Di rivedere alcune scelte in ordine al riassorbimento e/o delega delle funzioni e prevedere nella stesura definitiva della Legge Regionale del riordino delle funzioni dei correttivi che tengano nella debita considerazione le problematiche inerenti l’ impossibilità per le piccole Province, come quella di Crotone, di erogare servizi effettivi su alcune funzioni non più fondamentali.
3) Di rivedere la Posizione della Provincia di Crotone in merito al riconoscimento di alcuni crediti che la stessa potrebbe avanzare per il trasferimento del personale regionale avvenuto in passato ed ora nuovamente riassorbito, correggendo l’errore a suo tempo effettuato in relazione al nostro territorio rivedendo la spesa storica e riconoscendo alla Provincia di Crotone un più equo ristoro economico. (art. 38 LR 69/2012)
Su tutti i punti sopraesposti confidiamo in un vostro autorevole e fattivo intervento che l’urgenza del momento richiede.
F.to LA RSU”