Crotone,
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Crotone, stroncato da un infarto Mimmo Ruggiero, presidente dell’associazione San Giorgio-Lampanaro

Mimmo Ruggiero con don Pino Caiazzo sul campetto di Lampanaro

Bertolt Brecht era convinto che sui libri di storia non ci dovessero finire solo i nomi dei Re, degli imperatori e dei generali, ma che il grande merito delle vittorie, della costruzione dei monumenti ecc. era da ascrivere anche e soprattutto ai cuochi, ai muratori, a quelli che in silenzio lavoravano materialmente. Ecco, Mimmo era uno che non appariva, non si vedeva spesso, ma lavorava e costruiva. Lavorava e costruiva per una cosa che amava all’infinito: la sua città, Crotone.

Mimmo Ruggiero è morto questo pomeriggio, stroncato da un infarto. Mimmo era uno del popolo, era un ragazzo di Fondo Gesù prima e di San Giorgio Lampanaro poi. Uno che è scresciuto in strada e dalla strada ha imparato tanto: le buone maniere, la generosità, il fare squadra, la solidarietà. Era un tifoso sfegatato del suo Crotone, era un tifoso sfegatato della sua Crotone. Aveva fondato l’associazione San Giorgio-Lampanaro per difendere “gli ultimi”, quelli che non hanno voce, quelli che nessuno vuole ascoltare.

L’aveva fondata perché in quel quartiere le case popolari sono state costruite sulle scorie tossiche delle fabbriche. E con l’allora parroco di San Paolo, don Pino Caiazzo, oggi Arcivescovo di Matera-Irsina, Mimmo aveva iniziato a raccogliere i dati sui tanti, troppi morti di tumore in quel rione. E tra quelli Mimmo aveva dovuto seppellire anche l’amato suocero. E sempre con don Pino erano riusciti anche a far costruire un campo di calcetto per i ragazzi di Lampanaro. Mimmo era un combattente silenzioso, uno che amava fare piuttosto che apparire. Era un ragazzo di quartiere, un padre e un marito affettuoso e buono.

Con Giovanni Monte aveva avuto l’idea, realizzata, di un grande pannello con Rino Gaetano che dà il benvenuto all’entrata Sud di Crotone. Un enorme pannello sistemato sulla parete cieca di un palazzo di Lampanaro.

Ci avevo parlato di recente e ogni volta che ci incontravamo i discorsi con Mimmo erano sempre gli stessi: il Crotone, come migliorare e poter fare qualcosa per la città, la famiglia. Ti accoglieva col sorriso e ti congedava col sorriso. E col sorriso che ci piace ricordarlo, con la sua perenne sciarpa rossoblu al collo e l’inguaribile ottimismo che lo accompagnava. Mimmo ha combattuto per Lampanaro, ora qualcuno dovrà raccogliere il suo testimone e continuare la sua opera. Un abbraccio ai suoi familiari e un sorriso per coprire le lacrime di dolore.