Egregio mons. Domenico Graziani, Arcivescovo di Crotone-Santa Severina, abbiamo appreso che nei prossimi mesi, per raggiunti limiti di età, andrà in pensione.
Ci dispiace, non che lei vada in pensione, ha tutto il diritto di godersela in una bella, ampia e ci dicono anche costosa, casa di Calopezzati, ci dispiace non sentire la sua mancanza. Lo dico con grande sincerità e rammarico. Sarà davvero difficile sentire la sua mancanza visto che è stato quasi impossibile apprezzare la sua presenza.
I suoi tredici anni di episcopato ci lasciano in eredità un liceo privato, una Università privata e poco altro. Anzi no, mi scusi, ci lasciano in eredità anche un cavaliere crociato della Lega Nord che lei ha contribuito a lanciare nell’agone politico sin dalle sue prime pubbliche apparizioni. Ricordo a me stesso e a chi ha voglia di rimembrare, la sua partecipazione alla manifestazione contro i cosiddetti “Dico” (le unioni civili) al fianco del cavalier crociato e di formazioni di estrema destra.
In compenso dalla sua venuta in Crotone molto è cambiato:
- Non c’è più il conventello per gli orfani
- Non c’è più l’asilo del Sacro Cuore con le suore
- Non c’è più l’ospizio
- Il seminario è chiuso per assenza di seminaristi (chissà)
- I padri Gaetanini hanno lasciato Crotone e sono andati ad Africo
- Hanno arrestato un parroco della sua diocesi accusato di aver distratto fondi in favore della mafia, ma lei non ha proferito verbo
- Su un terreno che era della Curia sorgerà una discarica
Lei poteva e doveva essere uno dei punti di riferimento per la comunità Crotonese, ma così non è stato.
Sia chiaro mons. Graziani, le responsabilità vanno divise. È come se il segretario di un partito politico portasse al tracollo la sua formazione, è chiaro che le responsabilità vanno divise con la Segreteria di quel partito e con il gruppo dirigente.
Dicevamo dei punti di riferimento. Quanto è importante per una comunità senza troppe certezze, povera di cultura ed economicamente fragile, avere delle guide, dei punti cardini a cui rivolgersi e dai quali avere sostegno e supporto: sulla bonifica, per esempio; sul lavoro, sulla lotta alla ‘ndrangheta, sulle politiche sociali, sui morti di tumore.
Quei punti di riferimento che in questa città mancano da anni. Lei avrebbe potuto dare una grossa mano in questo, ma la gente di Crotone sembra non averla mai percepita come quel pastore capace di tenere unite le fila e di camminare al fianco della sua gente. Ecco, tutti i credenti (e anche i non credenti) si augurano che il prossimo Vescovo possa essere un Pastore. Buona pensione mons. Graziani e ci scusi se non avvertiremo la sua mancanza, avremmo voluto, ci creda, avremmo tanto voluto avvertirla.