Caos asili nido comunali a Crotone. Prima o poi doveva accadere e così è stato. Il caos totale scatenato dalle graduatorie per l’ammissione agli asili nido comunali per “colpa” di un regolamento definito “da Medioevo” e risalente al 1998. Da allora ad oggi nessuno si è posto il problema di cambiare e aggiornare il regolamento comunale sull’ammissione agli asili nido. È pur vero che fino ad oggi il numero di richieste era sempre stato minore della disponibilità e questo, probabilmente, ha fatto in modo che nessuno desse un’occhiata al regolamento per rendersi conto, per esempio, che i bambini con disabilità non hanno nessuna possibilità di avere punteggi in più, ma addirittura e semmai in meno rispetto a bambini normo dotati. Tutto per colpa del regolamento che stabilisce, tra l’altro, che vada assegnato un punteggio superiore ai figli di coppie nelle quali lavorano entrambi i genitori. Così capita che il reddito basso non conta nulla e la disabilità stessa cosa. Così capita ancora che i figli di genitori facoltosi o, comunque, che potrebbero permettersi un asilo privato vengano scelti a discapito di figli di coppie poco abbienti e in alcuni casi di donne o uomini soli genitori di bambini con gravi disabilità. Come di fatti è accaduto. Certo accettare bambini disabili i cui genitori non sono nelle condizioni di permettersi un asilo privato comporta per il Comune anche spese ulteriori visto che ci vorrebbero insegnanti di sostegno, ma tanto il regolamento non prevede nessuna agevolazione, quindi il problema nemmeno si pone. La protesta, anche a volte esasperata, si è scatenata principalmente sui social, ma a detta di alcuni legali che sono stati interessati della vicenda il Comune ha applicato alla lettera il regolamento…da “Medioevo” aggiungiamo noi. Al Comune sono arrivate 140 domande a fronte di 100 posti disponibili, questo grazie anche al lavoro delle cooperative che gestiscono, evidentemente in modo egregio, gli asili nido comunali.
L’assessore comunale ai Servizi Sociali, Alessia Romano, ha deciso di rompere il silenzio e ha ammesso che: “Non ci aspettavamo tutte queste richieste, fino all’anno scorso, infatti, la capienza delle strutture era superiore alle domande. Mi impegno sin da subito a rivedere il regolamento comunale, in modo particolare per i bambini con disabilità, cosa su cui stiamo già lavorando con la collaborazione del terzo settore e soprattutto delle associazioni che si occupano di queste problematiche. Chiaramente in questa fase di rivisitazione siamo aperti ad ogni contributo da qualsiasi parte provenga”. Certo un buon politico queste cose le avrebbe dovute valutare con largo anticipo e metterci riparo non a frittata bella e pronta. Un buon politico appunto.